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L’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle ci ha posti per l’ennesima volta e con particolare urgenza di fronte ad una necessità. Bisogna trovare delle nuove modalità di raccolta fondi per sostenere il nostro patrimonio culturale.

Pensa che nel 2020 a causa del Covid il settore museale statale ha avuto una riduzione del 90% delle proprie entrate. Questo perché i suoi fondi dipendono principalmente dalla biglietteria, ovvero dagli ingressi.

La chiusura obbligatoria ha portato ad una perdita stimata a marzo di circa 20 milioni di euro al mese rispetto al 2019.

Se questa è la situazione dei musei statali italiani, intuiamo che istituzioni culturali come le fondazioni, che devono trovare autonomamente nuovi modi per raccogliere i fondi necessari alla loro sopravvivenza, non abbiano vita facile.

È il caso del Museo Egizio di Torino che ha circa 9 milioni di euro di spese all’anno e che per autofinanziarsi ha bisogno del ricavato derivante dall’ingresso di almeno 1500 visitatori al giorno. Durante il lockdown ogni giorno di chiusura è costato al museo circa 34 mila euro.

Come organizzare una raccolta fondi

Sala bookshop di un museo come esempio di metodi per raccolta fondi

Se si decidesse di sviluppare maggiormente piani di guadagno alternativi, seguendo l’esempio americano o inglese di puntare su altri ricavi come quelli legati ai servizi accessori, alle donazioni o al merchandising, i musei non sarebbero così legati al ricavato derivante dagli ingressi.

Ma in quali altri modi è possibile reperire fondi per sostenere musei, iniziative culturali o manifestazioni artistiche?

Cominciamo dal fundraising, ovvero l’attività strategica utilizzata soprattutto da no-profit, che aiuta a reperire risorse economiche e materiali per sostenere determinate iniziative o progetti speciali.

Nel fundraising è di fondamentale importanza la costruzione delle relazioni tra chi organizza la campagna e i sostenitori con i quali condivide gli stessi ideali.

La fiducia che si crea tra le due parti è un fattore determinate per la sopravvivenza e la prosecuzione a lungo termine dei progetti in atto.

#SUPPORT BFM: esempio di fundraising

Gadget del bergamo film meeting i cui ricavi serviranno per la raccolta fondi

Bergamo Film Meeting è un festival cinematografico internazionale che si svolge da circa 40 anni. Purtroppo la 38ª edizione non ha avuto luogo e in previsione della 39ª, l’associazione ha lanciato una campagna di raccolta fondi dal titolo Support BFM.

Chi decide di aderire a Support BFM contribuisce alla realizzazione del festival e alla promozione delle attività dell’associazione nel corso dell’anno. Oltre ad essere complice della riuscita dell’evento il donatore riceverà delle speciali “ricompense” come ringraziamento.

Non solo, è anche possibile supportare il Festival acquistando sul sito i 2 kit in edizione limitata di BFM 38, vero e inimitabile merch di un’edizione… perduta!

Raccolta fondi: il crowdfunding

tablet con piattaforma digitale su cui fare crowdfunding: la versione digital della raccolta fondi

Anche il termine crowdfunding si riferisce al lancio di una campagna di raccolta fondi per sostenere un determinato progetto. A differenza del fundraising però gestisce le proprie campagne tramite piattaforme digitali.

Il crowdfunding viene utilizzato per un periodo limitato, ovvero fino a che non si raggiungono le risorse necessarie per la realizzazione di un progetto.

Un esempio pratico di crowdfunding legato alla cultura è il progetto della Fondazione Canova Onlus. Attraverso la piattaforma Rete del Dono infatti ha lanciato una campagna chiamata Un museo senza barriere per rendere il Museo più accessibile, più inclusivo e aperto a diverse comunità.

Nello specifico i fondi raccolti serviranno:

  • per abbattere le principali barriere architettoniche oggi esistenti in museo
  • creare un’area per i visitatori più piccoli
  • realizzare percorsi tattili e didascalie in braille per visitatori ipovedenti.

Campagna fondi: beneficienza

murales con scritta together we create, il motto adatto alla raccolta fondi

Nonostante il periodo particolarmente duro e difficile anche le istituzioni culturali hanno sentito il dovere di contribuire ad aiutare il sistema sanitario duramente colpito dall’emergenza sanitaria. Come? Attraverso aste online oppure donazioni.

Per citare un caso, la Fondazione Arnaldo Pomodoro insieme a Studio Marconi ’65 ha promosso una campagna di raccolta fondi a favore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri.

Per concludere, credo che anche solo questi pochi casi ci possano dare un’idea di come il settore artistico e dei grandi eventi potrebbe auto-alimentarsi con le proprie forze.

Rendiamo quindi la situazione che stiamo vivendo un’occasione per trovare nuovi modi di sostenere e fare cultura.

Se il settore museale ti interessa e vuoi scoprire come si sono reinventati i musei in questi mesi leggi il nostro articolo sulle mostre virtuali.

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