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L’advergame è uno strumento di marketing che, come ci suggerisce il termine, permette di fare ADV attraverso il game. In poche parole prevede l’inserimento di strategie pubblicitarie all’interno di videogiochi.

Questa strategia digital si è visto essere particolarmente efficace in quanto gli utenti associano il messaggio pubblicitario al momento ludico e divertente, conservandone quindi un bel ricordo.

Ci sono però diverse tipologie di advergame ed ognuna risponde ad un obiettivo ben definito: dalla promozione di un nuovo prodotto, alla sua dimostrazione etc. Ma vediamole nello specifico!

Advergame: i fantastici 3

Mascotte M&M's gialla che saluta come esempio di un protagonista di un advergame illustrativo

Facciamo un passo indietro. Per parlare di advergame dovremmo introdurre il concetto del nuovo mondo del marketing tecnologico. I marketers infatti da qualche anno hanno capito l’enorme potenzialità della tecnologia nel mondo dell’ADV.

Questa infatti, a differenza di un cartellone pubblicitario o di uno spot tv, permette all’utente (grazie a realtà virtuale etc.) di fare un’esperienza. Questo concetto si definisce immersività e presuppone un’interattività tra utente e adv. È all’interno di questo mondo che si inserisce l’advergame.

Come accennato nell’introduzione, l’advergame può però assumere caratteristiche diverse a seconda della sua funzione:

  • Associativo: questa è forse la tipologia più semplice. Si tratta infatti di fare leva sul principio di associazione per cui se inserisco un messaggio pubblicitario all’interno di un gioco, l’utente divertito dal gioco stesso avrà un bel ricordo del brand. Esempio di questa tipologia sono i led-wall nei videogame sportivi che simulano quelli negli stadi.
  • Illustrativo: in questa forma di advergame il prodotto rappresenta il vero protagonista del gioco e non è marginale come nel caso precedente. Possiamo in poche parole definirlo come una personificazione del prodotto stesso. Per questo motivo si presta bene nei casi in cui i brand abbiano delle mascotte come ad esempio il videogame di M&M’s o Nesquik.
  • Dimostrativo: decisamente la tipologia di gioco più complessa da ideare e sviluppare. In questo caso il videogame viene utilizzato come tester del prodotto. Lo scopo è sia di mostrarlo al pubblico, sia di farne percepire le qualità e le caratteristiche. Nel mondo dell’ADV non digitale/online la definiremmo dimostrazione di acquisto. Uno degli esempi più calzanti per questa tipologia è “The Passenger”, il gioco di Nokia che puntava a dimostrare l’affidabilità del suo navigatore.

Le 3 motivazione per cui diventa importante inserirlo nella propria strategia

Lavagna con scritta audience e mano con pennarello

Come abbiamo già visto, principio fondante di questa strategia è utilizzare le componenti sociali e interattive proprie del mondo del gaming, a favore del brand. Ma a cosa porta questo? Sono 3 gli aspetti su cui fa leva:

  1. Brand Awareness: sono due le principali motivazioni per cui aumenta la notorietà del brand. La prima è l’esposizione prolungata al marchio durante il momento del gioco. La seconda è che si può sfruttare la ludicità della strategia in questione per raccontare la storia del brand in modo originale e coinvolgente.
  2. Loyalty: nella dinamica del gioco si instaurano logiche che favoriscono la creazione di un rapporto di fedeltà con il brand. Visto infatti che è il giocatore che sceglie quando giocare o meno, l’aspetto dell’ADV risulta sicuramente meno invadente.
  3. Viralità: i giochi sono elementi che si prestano a diventare virali e di successo. Per farlo sono molto importanti due cose: la prima è strutturarlo in modo tale che gli utenti possano parlarne e ricondividerlo sui propri canali social. Esempio di questo sono tabelloni, punteggi, possibilità di mostrare risultati etc. La seconda, strettamente legata a questa, è attuare una buona strategia social per agevolare la condivisione sia da parte del brand stesso sia dagli utenti con contenuti di tipo ugc (user generated content).

Merchandising e Advergame: due facce della stessa medaglia

funghetto di supermario come esempio di advergame e merchandising

Quando un’azienda decide di fare merchandising lo fa principalmente per 2 aspetti: per aumentare la notorietà del brand e per creare un rapporto speciale con il cliente e/o i suoi dipendenti. Se vi ricordate quello che abbiamo visto poche righe sopra questi sono esattamente due dei tre benefit dell’advergame.

Ancora, il mondo del merchandising e quello dell’advergaming hanno due caratteristiche identica: entrambi permettono l’utilizzo interattivo del brand tramite un oggetto e assicurano la presenza costante del proprio messaggio promozionale.

In realtà questi due mondi non sono solo simili, ma l’uno fa parte dell’altro. Lo sviluppo di un advergame infatti può essere considerato come un vero e proprio gadget/regalo che l’azienda dà ai propri clienti e/o dipendenti con l’obiettivo di rendere felici loro e memorabile il brand! Il mondo del merchandising digitale è agli inizi ma in fortissima espansione. Non dobbiamo più limitarci a pensare il gadget solo e unicamente come prodotto fisico. E tu, cosa ne pensi?

Se il mondo del marketing ti interessa leggi l’articolo sul significato di brand a questo link.