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L’arte è sempre stata un potente mezzo di comunicazione, lo sa bene George Nuku che – con la sua esibizione al Weltmuseum Wien – invita i visitatori a confrontarsi con un emozionante mix di temi di grande importanza. Crisi climatica, colonizzazione e cultura Māori sono solo alcuni tra questi…

LA PLASTICA RICICLATA DIVENTA ARTE

È da anni che artisti di tutto il mondo, sensibili al tema ambientale, realizzano vere e proprie opere d’arte con la plastica, spesso raccolta direttamente dagli oceani. 

Un caso famoso è sicuramente quello della PET-art (PET è l’abbreviazione di polietileno tereftalato, il materiale di cui sono composte le bottiglie di plastica) di Veronika Richterovà che trasforma le bottiglie di plastica in splendide sculture ispirate alla natura.

O quello di Annarita Serra, che con i suoi quadri è stata tra i primi artisti in Italia a sensibilizzare sul tema dell’inquinamento causato dalla plastica.

Eclatante anche l’opera dell’artista canadese Von Wong: una gigantesca scultura realizzata con ben 168.037 cannucce, raccolte nel giro di 6 mesi da Starbucks e da alcuni gruppi di pulizia organizzati in tutto il Vietnam. Insomma l’intreccio di arte e plastica da anni crea un potente strumento di sensibilizzazione, ed è proprio in questo straordinario contesto che si inserisce George Nuku, con le sue innumerevoli esposizioni.

Foto di opera d'arte realizzata con plastica riciclata

GEORGE NUKU: Arte Maori e bottiglie di plastica

Chi è George Nuku? George Nuku, uno degli artisti Māori più ricercati a livello internazionale. Il neozelandese ha già realizzato circa 120 grandi progetti in tutto il mondo. Tra questi quello di Vienna rappresenta il momento più importante della sua carriera. 

L’artista infatti ha lavorato tre mesi, insieme a circa 200 volontari, all’installazione della mostra inaugurata il 23 giugno 2022 al Weltmuseum Wien: la più completa tra quelle realizzate finora.

L’esposizione temporanea – intitolata Oceans. Collections. Reflections. – si estende a partire dalla meravigliosa Sala delle Colonne attraverso sette diverse sale espositive dell’edificio. Ogni stanza racchiude colori e tematiche differenti: la cultura Māori, gli oceani, le comunità originarie e la colonizzazione…

Il punto di forza dell’autore è la capacità di unire elementi autobiografici a questioni globali come la crisi climatica, intrecciando passato e futuro. 

Nuku utilizza materiali che ricordano l’antica arte polinesiana, come pietra, osso, legno e conchiglie. La sua arte infatti contribuisce alla diffusione e all’evoluzione della cultura Maori nel mondo. E nel frattempo veicola messaggi importanti sul rapporto tra l’uomo e la natura.

A questi materiali naturali affianca poi materiali moderni come il plexiglass e la plastica. La sensibilizzazione su tematiche sociali rilevanti come l’inquinamento degli oceani infatti riveste un ruolo altrettanto notevole. Visitando la mostra ci si imbatte facilmente in bottiglie di plastica o parti di esse. Il paradosso di un oceano di plastica esprime con forza ciò che l’artista vuole che il visitatore comprenda. Un concetto rafforzato anche, e soprattutto, nel Tempio di Teseo (la seconda location del progetto “Bottled Ocean 2122″), dove Nuku ha realizzato una sorta di mondo sottomarino del futuro. Pesci, tartarughe, meduse e piante acquatiche… sono tutti fatti di plastica. Quale modo migliore di farci realizzare le conseguenze delle nostre azioni? 

Penna in RPET realizzata da Sadesign per Weltmuseum

GADGET “RICICLATI”: coerenza al primo posto

Questa attenzione all’impatto ambientale non poteva mancare anche all’interno del Bookshop museale. Coerenza e sostenibilità sono le parole chiave per un merchandising coi fiocchi. 

I gadget realizzati per il Weltmuseum Wien infatti sono ecosostenibili e rispettosi dell’ambiente: asciugamani in tessuto riciclato, penne e lanyard in RPET (un nuovo tipo di plastica riciclata, ottenuta da PET). 

Questo materiale innovativo ha moltissimi vantaggi, eccone alcuni:

  • permette di ridurre rifiuti plastici e emissioni di CO2
  • è possibile ottenere un’infinità di prodotti
  • genera tessuti molto resistenti, flessibili e impermeabili, con elevata tolleranza al calore.

È fondamentale che in eventi come questi venga data importanza a qualsiasi elemento, dettaglio. I gadget infatti rappresentano il ricordo che i visitatori portano a casa con sé: un ricordo che Nuku vorrebbe fosse sostenibile e capace di riaccendere le sensazioni e i colori della sua arte. 

Cosa vi ricorda la scelta di questi gadget? A noi ricorda le nostre regole per un Bookshop Museo di successo! 😉 

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