Costruire un brand di successo non è per nulla semplice, soprattutto se pensiamo a delle realtà no profit come musei e istituzioni culturali più in generale. Vediamo insieme 5 step fondamentali che potrebbero aiutarti a costruire un brand museale di successo.
Come costruire un brand di successo? Primo step: identità, colori, esperienze
Costruire un brand di successo non vuol dire solo pensare al logo, come molti erroneamente credono! Il museo deve avere una brand identity molto precisa e il suo logo deve avere colori identificabili a colpo d’occhio. Vero è che l’identità di un museo passa dalle sue collezioni, ma è bene ricordare che un museo non è solo una semplice raccolta di oggetti. Il museo deve far vivere un’esperienza percepibile con tutti i sensi: deve quindi generare emozioni!
Un esempio a noi vicino è quello del Castello del Buonconsiglio che qualche anno fa ha messo in campo diverse azioni per adeguarsi ai tempi. Tra queste: postazioni multimediali, plastici interattivi, video ricostruzioni in 3d, filmati nonché un nuovo logo e una nuova grafica.
Il Castello del Buonconsiglio di Trento ha voluto creare una grafica coordinata che promuova la rete dei castelli e che al contempo ne esalti l’unicità attraverso i colori. Quindi Castel Stenico si tinge di verde, Castel Beseno di blu, Castel Thun di arancione e Castel Caldes di azzurro.
Dal punto di vista grafico invece il logo è composto dai caratteri “C” e “B”, che si riferiscono al nome del museo e da un cerchio, richiamo allo specchio lapideo con il motto “Conosci te stesso”, che si trova nella Loggia Veneziana. L’antico invito a guardarsi dentro ci riporta alla funzione odierna che il museo vuole incarnare ovvero quella di creare identità individuali ma soprattutto collettive.
Il secondo step per creare un brand di successo: coinvolgimento per tutti
Un museo moderno che vuole creare un brand di successo deve avere come scopo principale il coinvolgimento di tutti i suoi visitatori. Per questo motivo spazi e laboratori per bambini sono essenziali! Ma non solo, è fondamentale abbattere anche le barriere.
Molti musei infatti stanno creando nuovi progetti per chi non può vivere l’esperienza in museo con tutti i sensi. È così che i percorsi espositivi vengono rielaborati, gli allestimenti riprogettati e i quadri, apparentemente accessibili solo attraverso la vista, vengono tradotti in opere 3d che possono essere toccate e studiate grazie alle proprie mani.
Un museo che riesce a soddisfare tutti i bisogni dei propri visitatori ha tutte le carte in regola per diventare un brand sinonimo di coinvolgimento, accoglienza e accessibilità.
Punto ristoro: il terzo step per costruire un brand museale a 360 gradi
Un altro step fondamentale per costruire un brand museale è quello di dotare il museo di spazi per i servizi specifici dei propri visitatori, dal guardaroba ai bagni, dalla biglietteria alla caffetteria.
Per non parlare dei musei che hanno la possibilità di aprire un ristornate all’interno del proprio edificio. Non può che essere un successo il connubio arte e alta cucina. È il caso di citare SENSO, il ristorante nato dall’unione di uno chef del calibro di Alfio Ghezzi e il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Dopo una visita all’interno del museo potrete vivere nuovamente l’esperienza appena vissuta nei piatti e nel design del locale.
Gli immancabili eventi, il 4 step per costruire un brand di successo
Un museo, per costruire un brand di successo, dovrebbe sempre collaborare e partecipare a più eventi possibili. Gli eventi tematici devono essere riconoscibili a colpo d’occhio per essere visibili da un pubblico sempre più ampio!
Incontri con artisti e personaggi famosi e aperture serali, collaborazioni con altre realtà del territorio sono solo alcuni esempi di azioni che un museo può metter in campo per costruire un brand forte.
Merchandising: quinto ma fondamentale step!
L’ultimo requisito per costruire un brand forte, ma non di certo il meno importante, è avere un bookshop all’interno del museo e proporre del merchandising brandizzato.
La domanda importante è: quali prodotti vendere? In un bookshop devono essere inseriti articoli inerenti al tema del museo, brandizzati in modo specifico.
L’obiettivo è sempre quello: dare un oggetto che permetta ai visitatori di allungare l’esperienza della visita.
Dal momento che le persone acquistano in modo impulsivo, ovvero spinti dalle emozioni vissute durante la mostra, avere un bookshop con prodotti del brand del museo è obbligatorio!
Ma chi ha detto che un bookshop per funzionare deve per forza stare all’interno del museo? A Venezia, per esempio, nasce POLO una forma originale di bookshop o anche definito “bookshop urbano“. Polo è nato dalla collaborazione tra la casa editrice Lineadacqua e l’azienda Feelin’ Venice, che produce una linea artigianale di souvenir.
Come lo definiscono i loro promotori:
«Polo propone una selezione di pubblicazioni e di oggetti, ma è anche un punto informativo dove il personale formato è di supporto al visitatore, anche con guide e audioguide per esplorare la città».
In sostanza il brand culturale si immerge nella città e si mette in relazione con le istituzioni e le realtà di Venezia.
Abbiamo dimenticato qualcosa nella lista di requisiti per il brand di un museo? Leggi anche questo articolo!