Investire del denaro in articoli promozionali? Perché e soprattutto cosa ci guadagna la tua azienda? E’ ancora uno strumento di comunicazione attuale o è meglio puntare su altri mezzi?
Queste sono solo alcune delle domande alle quali cercherò di rispondere in questo post basandomi sui dati elaborati dall’ultimo sondaggio della PSI (“Werbeartikel-Monitor 2015”). Iniziamo parlando del mercato di riferimento: quello del merchandising. Le opinioni riguardanti questa fetta di mercato si dividono tendenzialmente in due schieramenti differenti, ugualmente convinti della propria posizione. Vi sono quelli che non credono assolutamente che un “gadget” possa trasmettere i valori della propria azienda, né che verrà apprezzato dal pubblico ed altri invece, che ne riconoscono pienamente la sua efficacia comunicativa. Certo, forse queste opinioni dipendono molto da diversi fattori che nella scelta del gadget devono essere presi in considerazione – potete approfondire l’argomento a questo link – come ad esempio il suo costo e qualità. Scegliere il giusto gadget per il proprio target ne determinerà l’efficacia o l’inefficacia della campagna.
Oggi, in questo post, vorrei parlarvi dei risultati di una ricerca sul mondo del promozionale svoltasi nel 2015. La PSI ha indagato sulla quantità delle aziende che tendenzialmente investono nel promozionale ed ha stilato un grafico della percentuale di risorse che mediamente dedicano a questo strumento di comunicazione. Ecco i risultati del sondaggio:
Le aziende medio-piccole sono quelle che destinano la maggior parte del loro budget per promozione e comunicazione in gadget ed articoli promozionali e la percentuale è tanto più elevata quanto sono piccole le aziende. Ad esempio per quelle con meno di 9 dipendenti (nel grafico hanno il colore verde) la percentuale del proprio budget in comunicazione riservato all’acquisto di merchandising si aggira intorno al 20%, mentre per le aziende con più di 250 dipendenti la percentuale si abbassa drasticamente e si aggira intorno al 5%.
Ma perché le imprese investono nei gadget promozionali?
La seconda domanda che è stata posta ai partecipanti al sondaggio della PSI è stata questa: quali sono i benefici dei gadget promozionali e cosa vi aspettate da una campagna promozionale di questo tipo? Nello specifico agli intervistati è stato chiesto di esprimere il loro accordo/disaccordo rispetto ad una serie di proposizioni indicanti i vantaggi in termini promozionali di una strategia di merchandising per il proprio business.
Ecco il questionario completo:
Domanda:
“Le proporrò un elenco delle principali motivazioni che stanno alla base di una scelta di PTO. Con quali di esse si trova d’accordo relativamente al Suo impiego di merchandising come strategia promozionale?”
Investiamo nel merchandising perché (tra parentesi la percentuale di scelte dei partecipanti):
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…il gadget è un oggetto che il cliente ritiene utile e il suo effetto promozionale è durevole nel tempo (84%)
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…l’oggettistica promozionale consente di aumentare la nostra brand recognition (74%)
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…ha effetti positivi sulla nostra immagine aziendale (72%)
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…la qualità del gadget si ripercuote sull’immagine globale della qualità dei prodotti venduti dall’impresa (65%)
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…ci permette di intensificare la relazione con il cliente (62%)
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…ha un buon rapporto prezzo/resa (50%)
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…si sposa bene con i prodotti che vendiamo (49%)
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…i clienti prestano molta attenzione ai gadget (47%)
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…ha più effetto rispetto ad altri canali pubblicitari (46%)
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…ci fa acquisire nuovi clienti (35%)
Una volta analizzate le motivazioni più comuni che spingono un’azienda ad investire nel merchandising, è interessante approfondire anche le principali barriere che agiscono in senso opposto ovvero tutte quelle che convincono un’impresa a non investire nella PTO (Promozione tramite oggetto).
La motivazione principale delle aziende che decidono di non investire in PTO è quella della non convinzione dell’efficacia promozionale del gadget. Il secondo motivo è quello della limitatezza del budget destinato alla promozione ed alla comunicazione dell’azienda. Questa motivazione lascia ben pochi margini d’azione – si può solo far presente i benefici del merchandising rispetto ad altri strumenti di comunicazione che ha una percentuale di conversione molto più alta in termini di costi assoluti, di costi relativi, di cpi e di ROI – a questo link la ricerca