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Quando visitate un museo, una mostra o un’esibizione d’arte in Italia cosa vi manca? Cosa invece apprezzate e cosa migliorereste? E tutti i vostri giudizi sono gli stessi dei visitatori esteri alle nostre opere d’arte, abituati a entrate gratuite in quasi tutti i musei, con grandi Bookshop e visite multilingua?

Tutte queste domande e molte di più sono le stesse che si sono posti Sociometrica e l’associazione Mecenate 90 in collaborazione con Expert System che hanno raccolto 89.520 valutazioni in lingua inglese di persone che hanno visitato musei o aree archeologiche italiani.

L’inchiesta “Museo Index: cultura e Big Data” ha tenuto in considerazione diverse variabili di giudizio, tra i quali i sentimenti e le emozioni espresse dopo la visita, ottenendo delle valutazioni standardizzate, calcolate su una scala da 0 a 100 dove la sufficienza si otteneva con 50 punti mentre la piena soddisfazione dai 75 punti in su.

Prima in classifica è risultata la Reggia di Venaria (90 punti), secondo classificato il Museo Egizio di Torino (84 punti) e sul podio anche il Guggenheim di Venezia (81 punti).

Gli altri musei ed aree archeologiche che hanno ottenuto la sufficienza sono stati le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Galleria degli Uffizi di Firenze, la Pinacoteca di Brera, a Milano, e gli scavi archeologici di Ercolano. Ecco la tabella di seguito:

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Come è logico pensare i commenti e le recensioni sui social media sono molto più frequenti per le strutture più note – come il Colosseo, Pompei, i musei Vaticani ecc.. dove c’è un apprezzamento generale per la bellezza e la maestosità dei luoghi ma dove si riscontrano anche molti problemi di natura organizzativa: tempi d’attesa, affollamento, costo eccessivo del biglietti o contesto sociale negativo. Chi visita un museo spende in media poco – perché i servizi sono carenti, spesso manca un bar, un Bookshop che vende articoli personalizzati, creativi o originali, una zona dove interagire con le opere del museo. 

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Fortunatamente da poco, il ministro Franceschini ha sottoscritto un decreto innovativo: per la prima volta i direttori di 20 musei italiani, verranno scelti con un band internazionale.
Egli si è dimostrato consapevole anche delle numerose problematiche descritte in precedenza, ponendosi come obiettivo quello di valorizzare questi meravigliosi contesti d’arte italiana.

Ovviamente la strada è ancora lunga, ma è un piccolo passo verso la modernizzazione ed il miglioramento.

Quello che si comprende sul versante emotivo, è che i visitatori hanno grandi attese, sanno di trovarsi davanti a capolavori assoluti, non vedono l’ora di ammirare e godere delle opere, dei reperti e dei monumenti in piena serenità e secondo il tempo e il modo che preferiscono. Emerge da ogni dove l’intenso investimentoemotivo che è dedicato alla nostra eredità culturale. Proprio per questo le insufficienze, i problemi d’ogni tipo, appaiono ai loro occhi incredibili, se non insopportabili.