Prendi i tuoi gadget preferiti, uniscici il brivido dell’effetto sorpresa e ottieni…i gashapon!
Queste macchinette automatiche, molto diffuse in Giappone, contengono capsule di plastica con all’interno gadget tutti da collezionare.
Perché sono così magiche? Perché nascondono una storia unica, e nel Paese del Sol Levante sono diventate nel tempo un vero e proprio fenomeno culturale.
Cosa sono i Gashapon?
Sicuramente li avete già visti, ma molto probabilmente non li avete mai chiamati così!
Stiamo parlando di quelle macchinette, elettriche o meccaniche, con all’interno tante palline in plastica contenenti una sorpresa. Per ottenerne una è sufficiente inserire una moneta – in questo caso qualche centinaio di Yen, tra i 100 e i 500 di solito – girare una manovella e attendere che una di queste cada nell’apposito raccoglitore!
Con la parola gashapon (ガシャポン), o gachapon (ガ チャポン), si indica sia il distributore che le palline in plastica all’interno. Sono termini onomatopeici che derivano dal suono che si sente ogni volta che la manovella del distributore viene girata, “cacha”, e dal rumore che fa il contenitore quando cade, “pon”.
Questi “gadget a sorpresa” si possono trovare ovunque, è vero, ma in Giappone l’innata propensione al collezionismo e la passione smodata verso ogni oggetto kawaii li ha resi simboli amatissimi da tutti e occasione di intrattenimento.
Ma com’è nata questa storia d’amore?
Come nasce il fenomeno dal Giappone?
I primi distributori automatici a manovella apparvero a New York e a Londra, intorno al 1800, per la distribuzione di caramelle, chewing gum e cartoline. Nel tempo si diffusero in tutto il mondo, ma giunsero in Giappone solamente intorno alla metà degli anni ’60 grazie all’imprenditore giapponese Ryuzo Shigeta – conosciuto oggi come “il nonno dei gashapon”.
Il distributore che aveva importato però presentava un problema: conteneva sia caramelle che gadget in plastica. Questi, a causa del caldo, spesso si incollavano tra loro… Un mix, quello di plastica e zucchero, che non veniva gradito.
A Shigeta, allora, venne l’idea di inserire caramelle e gadget in sfere di plastica, in modo da tenerli separati e distribuirli in modo più igienico e intelligente. Il 17 febbraio del 1965 con l’installazione del primo distributore con capsule in plastica, davanti al suo negozio, nacquero i gachapon.
A partire da quel giorno tantissime aziende iniziarono a produrre gadget di plastica per questi distributori speciali dalla fama crescente, ma la differenza la fece – nel 1977 – la decisione della Bandai di entrare in questo mercato. Questo generò un boom del settore. Fu proprio la Bandai a inventare il nome “Gashapon”, dal precedente termine “Gachapon”.
Negli anni i gachapon sono diventati un vero e proprio fenomeno culturale. Al giorno d’oggi si possono trovare ovunque: negli angoli delle strade, fuori dai konbini (i “convenience store”), vicino alle fermate dei mezzi pubblici, nei ristoranti, nei centri commerciali, e ovviamente nelle sale giochi e nei negozi di videogame, anime o manga.
A Tokyo il paradiso dei Gashapon Shop è senza dubbio Akihabara: patria del famosissimo negozio, Akihabara Gachapon Kaikan, dove è possibile trovare quasi mezzo migliaio di distributori al suo interno.
Cosa contengono i Gashapon?
Ma cosa contengono queste capsule misteriose che sfidano la sorte? Di tutto e di più!
Le sorprese sono tantissime e di ogni genere: personaggi famosi di videogame e manga, caricature, personaggi dei film, animali, mascotte, rappresentazioni di edifici o di arredamento, di cibo e bevande, di mezzi di trasporto, o addirittura biancheria intima, asciugamani o cappelli per gatti. E tanto altro…
Spesso questi gadget sono realizzati interamente in plastica, ma nonostante questo la qualità (rispetto a quelli occidentali ad esempio) è elevata, con molti dettagli e caratteristiche complesse. Alcuni di questi addirittura sono da considerare oggetti da collezione, i più rari possono arrivare a prezzi molto alti nelle aste e nei mercati dell’usato generando una sorta di “mercato secondario”.
Ogni volta che viene messa in commercio una nuova serie, infatti, uno dei personaggi viene distribuito in tiratura limitata: questo fa sì che in un distributore di 100 capsule vi possano essere solo 5 di quei personaggi particolari. Questo rende ancora più stimolante e divertente l’idea di collezionarli tutti!
Gashapon ed eventi: come rendere creativo un evento!
Cosa li rende tanto amati? Un mix di fattori: l’elemento sorpresa, il prezzo accessibile, la varietà di gadget, l’esclusività di alcuni di questi…
In Occidente è stato solo un trend passeggero, ma noi crediamo che dietro a queste sfera si nasconda un potenziale molto interessante. Basta un pizzico di creatività infatti e queste macchinette possono animare eventi e feste. Un esempio? Il distributore automatico di storie o poesie, come quello realizzato da Gogol & Company per la Settimana della Poesia.
Chi l’ha detto poi che all’interno ci debba essere per forza plastica… Possono essere un ottimo modo per dare spazio alla creatività e proporre idee di marketing innovative come ha fatto la compagnia aerea Peach che all’interno di questi distributori ci ha inserito voli low cost per destinazioni casuali che si trovano sul territorio nipponico.
Perché non pensare ad esempio a qualche alternativa sostenibile per sfidare la sorte e divertirsi in compagnia? 😉