Quando si parla di brand, la sua definizione rimane ancora molto difficile. Ciò che è certo è che la sua definizione è cambiata molto rispetto al puro concetto di “marca” di qualche anno fa. Il brand è un’impressione, composta da molti fattori che vengono suddivisi tendenzialmente in due gruppi: elementi tangibili ed intangibili. Fattori intangibili sono ad esempio le promesse di un brand, le aspettative, esperienze e la percezione che il brand dà di sé..la sua personalità. I fattori tangibili sono invece il marketing, il packaging, le vendite e l’identità visuale.
Al giorno d’oggi il mercato è quasi saturo di informazioni ed un brand deve quindi pensare di adottare una strategia nuova e diversa per colpire il consumatore. Investire sul branding oggi, non è solo necessario ma diventa d’obbligo per la sopravvivenza della propria azienda. Trasmettere i valori aziendali, la propria personalità consente di differenziarsi nel pubblico e farsi riconoscere dal consumatore.
Oggi il brand oggi non è solamente legato al prodotto, ma rispecchia anche i valori del consumatore, un ideale, un senso di appartenenza. Basta pensare al caso Apple. Questo è il più eclatante. Quanti schieramenti si sono creati intorno al simbolo della “Mela morsicata“?
Il brand oggi, diventa un’espressione cognitiva dell’essere umano collegando aziende e prodotti ad un aspetto interiore, privato, personale allontanandosi dalla concezione puramente commerciale di non molti anni fa.
In questo articolo voglio parlarvi di uno degli elementi fondamentali dell’identità aziendale e della trasmissione dei suoi valori: il Logo.. Di seguito un’introduzione al logo nel dettaglio:
Gli elementi del logo
Concept – il concetto alla base del progetto. Il concetto, i valori che il tuo brand deve esprimere al pubblico.
Colori – Il colore è un fattore determinante per il tuo brand. Scegliere il colore giusto può determinarne in modo indissolubile la sua percezione nel mercato ed il suo successo ed insuccesso a m/l termine. Abbiamo parlato già dell’importanza del colore qui.
Naming – deve colpire, durare nel tempo, evocare i valori del brand e cercare di scaturire emozioni.
Nel nostro caso, ad esempio sadesign è composto da “sa” + “design”. Evocando il concetto di design si influenza la percezione del brand portandolo verso una concezione di articoli promozionali diversi, realizzati ad hoc e di alta qualità.
Pay-off – importante per il posizionamento della marca. E’ lo slogan, la scritta. Se ben fatto deve colpire, rimanere nella testa delle persone.
Nel nostro caso ne abbiamo due differenti per differenziarci con i nostri diversi target di riferimento. Il primo é:
Questo claim si riferisce al mondo colorato e creativo che sadesign evoca. Non solo il solito merchandising, ma qualcosa di più, di più particolare, di diverso.
Il secondo claim invece è il seguente:
In questo caso si riferisce a tutti i nostri clienti museali per i quali sviluppiamo e creiamo linee di merchandising personalizzato ad hoc. In questo caso diventiamo quindi non dei meri fornitori di gadget promozionali ma dei veri e propri partner per la gestione di tutto ciò che riguarda lo shop museale, indicando di volta in volta soluzioni ad hoc per soddisfare ogni esigenza dei nostri clienti. Per il servizio “Sadesign – Your Bookshop Partner” si parla ancora di più di un servizio al 100% personalizzato con un consulente dedicato ed uno sviluppo di gadget promozionali in linea con le aspettative del pubblico. Tutto questo grazie a più di 20 anni di esperienza in questo settore.
La Font – può sembrare poco importante ed interessante ma la coerenza rende più riconoscibile il brand.
Simbolo – rappresenta il brand. Deve descrivere i concetti del brand, essere riconoscibile.
Caratteristiche di un logo “ben fatto”
Un logo ben fatto non può prescindere da alcune caratteristiche fondamentali come (in questo caso prendiamo ad esempio un logo riconoscibilissimo – quello della Apple):
- la semplicità: meglio non inserire troppi colori, colori troppo vivaci, carattere difficilmente leggibile o interpretabile;
- essere facile da ricordare: un design originale o di forte impatto emotivo sarà più semplice ed immediato da memorizzare;
- la leggibilità: meglio mantenere una dimensione minima di almeno 20 mm;
- l’attenzione alle proporzioni (i loghi troppo larghi e schiacciati rischiano di sparire quando vengono accostati ad altri nelle sponsorizzazioni);
- l’essere concepito da subito in vettoriale affinché possa essere flessibilmente ridimensionabile senza perdere risoluzione (scopri se il tuo è un logo vettoriale).
- dovrebbe sempre “guardare” a destra (perché inconsciamente richiama i concetti di positività e futuro);
- se messo in verticale dovrebbe “salire” verso l’alto (positività, crescita).
Esempi di loghi ben fatti
Ecco alcuni esempi di loghi – secondo noi – “ben fatti”, che hanno riscosso un discreto successo e che rispettano tutti i punti descritti sopra:
Qual’è la vostra opinione? Avete pensato a questi elementi quando avete realizzato il vostro logo e l’identità visuale della vostra azienda? Avete altri elementi che avete adottato nella vostra strategia di comunicazione?
Se avete bisogno di un consiglio, trasformare il vostro logo in vettoriale, possiamo aiutarvi! Il nostro ufficio grafici può realizzare ogni vostra esigenza.
Leggi anche: Cosa significa brand, in parole semplici.