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Era un genio Aldo Manuzio, capace di inventare, insieme a Pietro Bembo, un nuovo carattere di stampa, il corsivo, importando poi dal greco al volgare l’uso della punteggiatura. Dal 1502 “Festina lente” (affrettiamoci, con calma) divenne il suo motto per identificare, insieme al simbolo di un delfino intorno ad un’ancora, le sue opere.

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Il simbolo che contraddistingue le opere di Aldo Manuzio

Viene considerato l’inventore del libro moderno ed del concetto stesso di editoria, colui che ha reso la Venezia del XV secolo la capitale internazionale della stampa ed il ponte culturale d’Europa. La sua idea infatti, fu quella di proporre e di rendere fruibili anche al pubblico degli studiosi e letterati del suo tempo i grandi classici della cultura greca, da Omero ad Aristotele, da Sofocle a Euripide a Tucidide, per poi raccogliere i testi latini da Virgilio a Cicerone, da Orazio a Ovidio, a Catullo, a Properzio, Lucrezio, Giovenale, Marziale, e ancora ebraici e italiani della nuova letteratura in volgare. Contribuì così ad affermarlo come lingua della contemporaneità in tutta Europa e confermando così i grandi autori come Dante, Petrarca e Boccaccio che ne divennero i più illustri rappresentanti.  

Tutto questo accadeva tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo.

Dal 19 marzo al 19 giugno 2016, alle Gallerie dell’Accademia, la mostra “Aldo Manuzio. Il rinascimento di Venezia” ripercorre una stagione unica e irripetibile nella storia della cultura europea e occidentale, durante la quale il libro si rivelò capace di trasformare il mondo.  Sono oltre cento le opere d’arte in prestito dai grandi musei e più di 30 le edizioni rarissime stampate tra XV ed il XVI secolo che raccontano prima di tutto un’epoca, frizzante, dinamica e caratterizzata da cambiamenti molto importanti. Si potranno osservare da vicino pubblicazioni elegantissime come i primi trattati di medicina o di architettura in un formato del tutto nuovo per l’epoca – più piccolo, più maneggevole, più facilmente trasportabile. Inoltre, saranno presenti capolavori assoluti della letteratura italiana come Carpaccio, Giovanni Bellini, Cima da Conegliano, Tiziano. 

Da non dimenticare la sezione dedicata esclusivamente al rapporto tra Aldo Manuzio ed Erasmo da Rotterdam – grande filosofo olandese che esigeva che i suoi lavori fossero stampati esclusivamente da Manuzio.

Aldo – ebbe modo di scrivere l’autore dell’Elogio della Follia – ha intenzione di costruire una biblioteca la quale non abbia altro confine che il mondo stesso“.

Informazioni sulla mostra

ALDO MANUZIO. Il rinascimento di Venezia
Venezia, Gallerie dell’Accademia, Ala Palladio (Campo della Carità, 1050)
19 marzo – 19 giugno 2016

Orari: lunedì, 8.15-14;
da martedì a domenica, 8.15-19.15

Informazioni e prenotazioni
Tel. 041 520 0345 – 
www.gallerieaccademia.org

Sito internet:
www.mostraaldomanuzio.it – www.aldomanuzioexhibition.org

Ecco alcune opere che si potranno osservare all’esposizione:

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Bartolomeo Veneto, Ritratto di donna, Francoforte, Städel Museum | © U. Edelmann – ARTOTHEK

 

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Vittore Carpaccio, Incontro dei pellegrini con papa Ciriaco. Venezia, Gallerie dell’Accademia.

 

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Giorgio o Zorzi da Castelfranco, detto Giorgione, La tempesta, 1502-1503, Gallerie dell’Accademia di Venezia | Su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo

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