Comprare a pochi soldi un souvenir della mostra appena visitata, scegliere d’impulso un foulard di seta con l’opera che ti ha emozionato di più, una lampada di design o un vaso da mettere in bella mostra nel soggiorno della vostra casa. Questi sono solo alcuni degli oggetti che puoi trovare in un Bookshop museale, una parte dei nostri musei che non conosce crisi e che aumenta di anno in anno il suo fatturato.
Purtroppo i dati che si trovano in rete sono piuttosto vecchi, le ricerche sono poche e spesso confuse. Si parla di statistiche risalenti al 2009 dove in un solo anno, si sono registrati degli incassi lordi di 19 milioni di euro. Quello che si può certamente affermare è la continua crescita degli introiti derivati dagli store dei musei – un trend costante – se si pensa che nel 1999 il guadagno era di 13 milioni di euro annui.
Le regioni sul podio sono la Toscana – con gli Uffizi ed altri famosi musei del territorio, con un guadagno di circa 7 milioni e 233 mila euro annui, seguita dal Lazio che sfiora i 6 milioni di euro, la Campania con 1 milione e 638mila euro e Piemonte e Lombardia con rispettivamente 1 milione e 275mila ed 1 milione e 187mila euro di guadagno.
Alcuni degli articoli promozionali che abbiamo realizzato in questi anni per il bookshop degli Uffizi di Firenze. Per saperne di più, leggi il post o visita la pagina dedicata sul nostro sito:
Logiche d’acquisto da Bookshop
Gli articoli che oggi si trovano all’interno degli shop museali sono molto diversificati: dalla cartolina, all’adesivo al manifesto della mostra (gadget “tradizionali”) che si comprano a basso costo, ad oggetti da collezione per un target medio/alto come la lampada creata da Paladino per Danese, in vendita a circa 2mila euro.
L’acquisto è “d’impulso”, perché chi entra alla mostra non lo fa quasi sicuramente per comprare, quindi, se lo fa, lo decide in quel momento. Negli ultimi anni il trend del merchandising museale è così positivo anche perché un gadget costa spesso molto meno di un libro o una guida, quindi il visitatore lo preferisce.
Molti bookshop inoltre, puntano maggiormente sulle donne perché comprano molto più merchandising museale rispetto agli uomini.
Ci sono dei piccoli accorgimenti per rendere gli oggetti all’interno degli store museali più accattivanti, aumentandone esponenzialmente la vendita come ad esempio il fatto di diversificare l’offerta, il prezzo e disporre gli articoli in modo accattivante (approfondisci l’argomento – ne ho parlato anche qui).
Your bookshop partner
Unitamente al segmento corporate ci stiamo sempre più specializzando nella creazione e nella gestione di tutto il merchandising che riguarda l’arte e la cultura in Italia. Quindi, dalla gestione completa di un bookshop museale come quello che stiamo attualmente amministrando per il MuSe di Trento (scopri di più) alla creazione di merchandising dedicato e creato ad hoc per un evento culturale, una mostra o un’esibizione d’arte.
“Abbiamo ricevuto sempre risposte positive dai nostri clienti in questo settore che spesso si affidano a noi per la gestione del bookshop, riuscendo ad offrire così ai loro clienti sempre articoli promozionali nuovi, realizzati ad hoc e per niente scontati.” – evidenzia Andrea Stenico – titolare di Sadesign.
Attualmente collaboriamo con molti musei, mostre d’arte, castelli ed eventi culturali in tutta Italia e all’estero, tra i quali gli Uffizi di Firenze ed il MuSe di Trento. Da poco siamo Official merchandising partner di Arte.it, il più importante portale italiano dedicato all’arte ed alla cultura italiana.
Diamo una grande importanza all’originalità e l’alta qualità dei nostri gadget. Grazie anche alla vastità del nostro catalogo che comprende più di 5000 articoli, l’assistenza continua che cerchiamo di offrire ai nostri clienti e la risposta pressoché immediata alle richieste dei clienti (tutte evase entro le 24 ore) cerchiamo di distinguerci nel mercato del merchandising. Vieni a conoscerci, contattaci per una soluzione personalizzata.