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Sbarcato a Nagasaki, all’inizio del XX secolo, Pinkerton, ufficiale della marina degli Stati Uniti, per vanità e spirito d’avventura si unisce in matrimonio, secondo le usanze locali, con una geisha quindicenne di nome Cho Cho-san, acquisendo così il diritto di ripudiare la moglie anche dopo un mese; così infatti avviene, e Pinkerton ritorna in patria abbandonando la giovanissima sposa. Ma questa, forte di un amore ardente e tenace, pur struggendosi nella lunga attesa accanto al bimbo nato da quelle nozze, continua a ripetere a tutti la sua incrollabile fiducia nel ritorno dell’amato.

 

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Una scena di Madama Butterfly.

Pinkerton infatti ritorna ma non da solo: accompagnato da una giovane donna, da lui ed è venuto a prendersi il bambino per portarlo con sé in patria ed educarlo secondo gli usi occidentali. Di fronte all’evidenza dei fatti Butterfly comprende: la sua grande illusione, la felicità sognata accanto all’uomo amato, è svanita del tutto. Decide quindi di scomparire dalla scena del mondo, in silenzio, senza clamore; dopo aver bendato il figlio, nella struggente e drammatica scena finale, Cho Cho-san si colpisce al collo con un coltello. Pinkerton si precipita nella stanza e trova Butterfly ormai morta, mentre il bambino, bendato, gioca con una bambola e una bandierina americana, ignaro di tutto.”

 

Questa è l’avvincente ma struggente trama di Madama Butterfly, opera nata al Teatro alla Scala nel 1904. Contestatissima perché molto cruda ed innovativa, è una vera e propria opera d’arte di Puccini, che viene riproposta nel percorso di rilettura critica delle opere pucciniane iniziato qualche anno fa.

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A Sant’Ambrogio, come ogni anno, si accendono le luci sul Teatro alla Scala per l’apertura della nuova stagione d’opera. Dopo 112 anni, dal lontano 1904, torna al Teatro alla Scala Madama Butterfly, dopo Turandot e La fanciulla del West.

Quando il compositore mise mano allo spartito era forte in Europa l’attrattiva dell’elemento esotico, particolarmente in voga nel teatro, nelle arti e nella letteratura di quegli anni e “Madama Butterfly” portava sulla scena proprio quel contrasto tra razze e culture che già era stato intuito e sviluppato da romanzi e novelle di fine Ottocento, lasciando qualche traccia anche nel mondo del melodramma. Se la tragedia individuale di Butterfly è provocata dal conflitto tra diverse culture, l’esotismo sarà elemento fondamentale per la coerenza drammatica con la definitiva trasformazione dell’atto unico di Belasco in un dramma in due parti di quello pucciniano.

Quest’ anno la versione proposta è quella della prima versione scaligera, un atto di riparazione verso Puccini ma soprattutto l’occasione di riscoprire, accanto alle varianti successive, una Butterfly ancora più audace nel disegno drammaturgico. La regia è di Alvis Hermanis, già apprezzato alla Scala per le nuove produzioni de Die Soldaten di Zimmermann e I due Foscari di Verdi, e il cast ruota intorno alla Cio-Cio San di Maria José Siri, soprano emergente sui maggiori palcoscenici internazionali. 

Shopper personalizzate e coloratissime per Madama Butterfly

Eccole di seguito, le shopping bag personalizzate che abbiamo realizzato per la prima del Teatro alla Scala. Madama Butterfly è scritto a caratteri leggibili e ben identificabili da chiunque. Il colore, così acceso ricorda i fiori di ciliegio, con un chiaro collegamento al Giappone, zona in cui è ambientata l’opera. Le shopping bag sono tutte realizzate con inchiostri azoto e cadmio free, in cotone ecologico. Le trovate in vendita presso lo shop del teatro La Scala. 

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Shopper Madama Butterfly

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Madama Butterfly shopper in cotone

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Il Teatro alla Scala è nostro cliente ormai da molti anni. Per il suo bookshop abbiamo realizzato moltissimi articoli personalizzati, tra cui una collezione di tazze con alcune delle più importanti locandine delle opere liriche che si sono svolte al suo interno, moltissime shopping bag in cotone, magneti, t-shirt in cotone con packaging dedicato e molti altri gadget. Eccone alcuni: 

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