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L‘attenzione è un processo molto complicato ma anche molto affascinante. E’ un aspetto della psicologia umana che sicuramente non deve essere ignorato da chi, come noi, si occupa di marketing, pubblicità e promozione. Già numerosi studi hanno cercato di capire quali siano i meccanismi che la muovono, come funziona e come fare a catturarla nel modo giusto per impostare delle campagne pubblicitarie sempre più mirate, ottimizzate ed in grado di ottenere una percentuale di conversioni più alta.

Innanzitutto cos’è l’attenzione? L’attenzione è la messa a fuoco della mente su un particolare stimolo sensoriale o un insieme di stimoli. Da non confondere assolutamente con la concentrazione che per esempio esercitiamo quanto leggiamo un libro o ascoltiamo un discorso impegnativo. L’attenzione è qualcosa di momentaneo, che impegna uno dei nostri sensi per qualche istante mentre la concentrazione ne impegna anche più di uno per un periodo di tempo più prolungato.

Come decidiamo a cosa prestare la nostra attenzione?

Faccio una premessa dicendo che gli stimoli ambientali e sensoriali ai quali prestiamo attenzione sono molto pochi, una percentuale molto bassa. Quante volte non vediamo qualcosa che abbiamo davanti agli occhi? Quante volte invece riusciamo a trovare un nostro amico in mezzo ad una festa con moltissime persone?

La decisione di prestare attenzione ad alcuni invece che ad altri può essere consapevole quando, ad esempio, stiamo cercando qualcosa o qualcuno o inconsapevole, quando non abbiamo un obiettivo prefissato in mente.

Questo diventa fondamentale quando si vuole acquistare una campagna pubblicitaria o cerchiamo di dare rilevanza a qualche elemento grafico destinato ad un’azione.

Chi naviga online lo fa quasi sempre con uno scopo ben preciso, ma per questo non è detto che il suo sguardo non possa essere attirato da elementi grafici strategici posti nella giusta posizione.

Di seguito vi presento i report di alcune compagnie di eye-tracking come Sticky e EyeQuant che hanno monitorato la risposta oculare di alcuni campioni di pubblico nel momento immediatamente successivo al caricamento delle pagine web. I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati sul sito Business Insider e sono sicuramente interessanti per ogni azienda che si occupa di pubblicità sia sui canali tradizionali che su quelli digitali.

Livello di attenzione:

scala-attenzione

In questo spot il magnetismo di Scarlett Johansson ha la meglio sul logo e sullo slogan del prodotto: il profumo di Dolce e Gabbana The One.

scarlett-johanson

Davvero curioso, invece, l’annuncio di Porsche, che gioca sull’uso del colore e sulla dicotomia bianco-nero per mettere in evidenza il testo. L’attenzione, in effetti, si concentra quasi tutta lì.

porsche

Questa è da manuale. Abbiamo a destra l’annuncio Sunsilk reale, mentre a sinistra una versione alterata con la modella che guarda verso il prodotto. Soltanto modificando la direzione dell’occhio l’efficacia dell’annuncio sarebbe quantomeno raddoppiata.

sunsilk

Quest’immagine mostra la “banner blindness” di queste pagine, rivelando un potenziale problema con gli ads a pagamento.

banner-blindness

Per quanto riguarda i risultati di ricerca su Google, i primi cinque in lista sono praticamente gli unici ad ottenere la nostra attenzione.

google

L’analisi di questo spot Coca-Cola ne mette in luce l’efficacia: l’attenzione è prevalentemente rivolta all’iconico logo, strategicamente in primo piano all’inizio dello spot.

coke